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I fenici fondarono Palermo nel VII secolo a.C. con il nome di Ziz, fiore, e i Romani dopo averla conquistata le cambiarono nome in Panormus che in greco significa “tutto porto”; due nomi che esprimono le caratteristiche della città.

Controllando di persona potreste incappare nel cibo da strada caratteristico della città: Arancina, Caldume (quarùmi), Frittola (frìttula), Pane con la milza (pani câ mèusa), Pane e panelle (pan’e panelle), Sfincione (sfinciùni) giusto per accennarne alcuni. Se preferite sedervi comodamente al ristorante potete provare i primi come Anelletti al forno (anellètti ô furnu), Pasta con le sarde (pasta chî sardi), Spaghetti alle acciughe sotto sale e pan grattato tostato (pasta c’anciòva e ca muddica),

Pasta con cavolfiori alla palermitana, uva passa, pinoli e pan grattato tostato (pasta chî vròcculi arriminàti); oppure passare ai secondi con Sarde a beccafico (Sardi â beccaficu), Polpette di sarde (purpètt’i sardi), Capretto con patate (crapèttu chî patati), Carne a sfincione (carni a sfinciuni), Parmigiana di Melenzane, Carciofi ripieni al sugo (cacòcciuli attuppàti cû sucu) e ce ne sarebbero ancora da elencare; come contorno non può mancare la caratteristica Caponata (capunata), oppure broccoli e carciofi in pastella (carduna, cacòcciuli e vròcculi a pastèdda) o una Insalata di arance e sarde salate (‘nzalata d’aranci e sardi salati); come dolce potete spaziare tra Biscotti di San Martino, Buccellato (cucciddatu), gli immancabili Cannoli (cannòlu), o la superba Cassata, i Pupi di zucchero…meglio non esagerare.

I vini a Palermo

Tanta abbondanza richiede un’adeguata idratazione con Sicilia DOC che raccoglie molte uve differenti delle quali menziono grillo, frappato, nerello cappuccio e mascalese, inzolia, nocera…e il Terre Siciliane IGT.

Anche oggi uniamo l’utile al dilettevole. Siamo a Palermo per incontrare Luigi Amato per lavoro, ma appena finita la riunione mattutina ci facciamo accompagnare a vedere alcune bellezze di questa città, che chiamare straordinaria e riduttivo. I colori dei monumenti e dei caseggiati, gli acciottolati, le scalinate, le ringhiere e i terrazzi, che vediamo ovunque intorno a noi, sono tutti da cartolina. In giro per queste strade si respira storia, cultura e profumi allettanti che escono dai negozi, dai bar e dai ristoranti.

La visita alla Cattedrale di Palermo è d’obbligo, è un monumento davanti al quale non si può rimanere impietriti per la sua maestosità e la sua bellezza. Luigi ci porta poi a vedere l’incrocio chiamato i Quattro Canti, e a poca distanza possiamo ammirare la Fontana Pretoria. Siamo ancora stupiti dal racconto della fontana, trasportata nella sua sede in tanti pezzi nel 1600, che arriviamo al luogo dell’aperitivo. Con l’accoglienza che ci riservano non possiamo non stare bene, ci sediamo e partono le domande.

Luigi, da 1 a 10 quanto è utile per te incontrarsi a tavola per fare business? e perché?

10
Si instaura una relazione differente, si parla delle proprie passioni, viaggi, si trovano i punti in comune che facilitano il consolidamento della relazione di fiducia.

Credi/ritieni esistano particolari usi, costumi locali nel relazionarsi a tavola? Idem in momenti più “soft” come le pause caffè, gli aperitivi ecc.

Non ci sono particolari riti o usi. Condividere il proprio piatto con i commensali è la regola. Si parla e si discute anche animatamente su argomenti che spaziano dalla formazione, al business, a nuove idee e a possibili collaborazioni.

Se dovessi descrivere la tua città dove vivi tramite il piatto tipico, quale indicheresti? Anche più di uno.

Anelletti al forno. Arancina. Pane con la milza. Pasta alla norma. Sarde a beccafico.

Se dovessi descrivere la città dove vivi tramite la bevanda tipica (alcolica o analcolica), quale indicheresti? Anche più di una.

La spuma è una bibita tipica di Palermo. Il Syrah è uno dei vini che bevo più volentieri. Lo zibibbo per concludere in bellezza.

Puoi descrivere un rito o un’abitudine relativi alla tavola tipici della tua città?

Il momento del pranzo e della cena è sacro. A tavola non deve mai mancare il pane con il sesamo e possibilmente olive. Se ci sono amici e parenti, le portate devono essere numerose, oltre ad affettati, formaggi.

Hai una ricetta di famiglia, qualcosa che identifica le tue origini e che condivideresti?

Pasta con tennerumi (foglie delle zucchine lunghe e chiare) Preparare il picchi pacchi: in una casseruola dorate l aglio e poi toglierlo, unire i pelati a dadini, il sale e cuocere a fiamma bassa per 20 minuti. Scegliere le foglie più grandi di tenerumi, lavarli e farne striscioline. Tagliare la zucchina lunga in dadini. Portare a bollore l’acqua in una pentola e unire i tenerumi e la zucchina e cuocere per 5/10 minuti. Aggiungere gli spaghetti spezzettati e continuare la cottura. Scolare parte del liquido di cottura e unire il sugo preparato prima e mescolare bene. Aggiungere il pepe e buon appetito.

Concludiamo con un tuo aneddoto, ricordi un momento in cui hai fatto delle scelte a tavola che ti hanno permesso di raggiungere gli obiettivi oppure al contrario, che ti hanno precluso questa possibilità? Puoi descriverle?

Numerose scelte sono state prese durante pranzi e cene di business. Una di queste è proprio la partenza di BNI a Palermo insieme al mio socio Vincenzo Conciauro. Si parlava dell’opportunità di supportare imprenditori e professionisti grazie al Marketing Referenziale anche nel settore turismo e food. Questa è una grande opportunità per far conoscere le prelibatezze di Palermo in tutta Italia e nel mondo.

Grazie Luigi per il tempo che ci hai dedicato, speriamo di reincontrarti presto.

Di seguito alcuni collegamenti utili per approfondire la conoscenza di Palermo

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