Le tre province (Verbano – Cusio – Ossola) raccolgono un ampio territorio che rappresenta tutte le aree che circondano il lago Maggiore, il lago d’Orta, gran parte del bacino idrografico del fiume Toce e altro una decina di valli.
Le attrazioni per la gola sono numerose a partire dai formaggi tipici come l’Ossolano d’Alpe DOP da latte vaccino dal gusto dolce e intenso, al Bettelmatt prodotto in 7 alpeggi, la Toma del Mottarone, dal caratteristico color giallo paglierino, la Mascarpa, lo Spress o Spresit, oppure il Brus da ricotta o il Caprino della Val Vigezzo. Non mancano gli insaccati come la Mortadella Ossolana, il Prosciutto montano della Val Vigezzo, il Violino di capra della Valle Vigezzo, il lardo alle erbe di Macugnaga, la rinomata carne secca, la Mocetta, la Bresaola dell’Ossola e il Bisecon. Un altro prodotto tipico è il miele che incontra tutti gusti del consumatore, dal castagno, la robinia, il tiglio, il rododendro, la melata fino a classico millefiori.
Tra i dolci segnaliamo il Crescenzin, pagnotta rotonda di pane di segale arricchita con noci, fichi e uvetta; le Fugascine di Mergozzo; le Margheritine di Stresa (biscotti); le Intresine, biscotti al burro cosparsi di mandorle e nocciole; il pan dolce di Cannobio; la Torta di pane e latte della Val Vigezzo; il Pane nero di Coimo.
I vini della provincia azzurra
Come vini vale la pena provare la DOC Valli Ossolane composta dai vitigni Nebbiolo, Croatina, Merlot e Chardonnay. Da menzionare il Prunent, un clone di Nebbiolo che possiamo definire autoctono.
Siamo nella provincia di Verbano – Cusio – Ossola, che viene definita anche la provincia azzurra. Per la prima volta siamo noi a scegliere il punto per l’incontro con il nostro ospite che oggi è Moreno Malvicini: Villa Taranto a Verbania, direttamente sul lago Maggiore, un posto unico. La cura con cui vengono tenuti i viali di questo stupendo parco e incredibile. Lungo tutto il camminamento di questo gigantesco giardino botanico si possono ammirare una enorme quantità di essenze, dicono essere oltre ventimila. Poco dopo la metà della mattinata riprendiamo l’auto, insieme al nostro ospite, e ci dirigiamo nella sua città Natale: Domodossola. Senza grandi tappe ci porta in piazza del mercato, ad ammirare gli stupendi portici tardo medievali, sotto i quali ci accomodiamo per ordinare l’aperitivo. Il clima è accogliente e le chiacchiere partono in fretta, all’arrivo dei bicchieri brindiamo e partono le domande.
Da 1 a 10 quanto è utile per te incontrarsi a tavola per fare business? e perché?
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Forse sarò di parte, ma penso che il primo passo per approfondire una relazione di lavoro, sia stare in un bel posto, in un bell’ambiente, mangiando soprattutto cibi che ti valorizzano il tuo territorio di appartenenza e le tue origini.
Credi/ritieni esistano particolari usi, costumi locali nel relazionarsi a tavola? Idem in momenti più “soft” come le pause caffè, gli aperitivi ecc.
Penso che ogni regione, particolarmente in Italia abbia da offrire qualcosa di diverso sia nei costumi sia nel cibo, in qualsiasi modo venga offerto aperitivi, merende o pause caffè.
Se dovessi descrivere la tua città dove vivi tramite il piatto tipico, quale indicheresti? Anche più di uno.
Quando pensi Domodossola, pensi un paesone di confine vicino alle montagne, quindi pensi ai formaggi di latte vaccino, abbiamo formaggi che si fanno solo con alpeggi d’altura a minimo 2000 metri (formaggio Bettelmatt), quindi solo da giugno a settembre, che sono di nicchia, ci sono altri formaggi che vengono prodotti da casari locali anche tutto l’anno, ognuno con le sue particolarità, anche formaggi di latte di capra iniziano a essere prodotti. Se pensi alle nostre valli non si può non pensare ai nostri salumi, Bresaula ossolana, il lardo ossolano, il prosciutto crudo della val Vigezzo (leggermente affumicato), i vari salami di selvaggina. Come primo piatto gli gnocchi ossolani fatti con la farina di castagne delle nostre valli. A Montecrestese c’è una sagra della patata dove tutto il paese fornisce e si mette a disposizione per produrre gnocchi di patate. Per i secondi abbiamo la selvaggina locale e le carni di manzo dei nostri pascoli, ma se devo riconoscere un piatto penso ai gnocchi ossolani con formaggi d’alpe e funghi porcini locali. Dimenticavo anche la produzione di pane crescenzin, che viene fatto con la farina di segale, uvetta e noci, l’Ossola ha anche una sua produzione di polenta di Beura.
Se dovessi descrivere la città dove vivi tramite la bevanda tipica (alcolica o analcolica), quale indicheresti? Anche più di una.
Se penso a un analcolico penso al Crodino, che è nato e porta il nome del paese a 5 chilometri da Domodossola, Crodo. Per quanto riguarda i vini ossolani negli ultimi venti anni grazie a viticoltori eroi, sono riusciti a riscoprire vitigni autoctoni quasi scomparsi, hanno iniziato a produrre Prunent che è un clone del vino nebbiolo. Molto conosciuto grazie alle langhe e al basso Piemonte.
Puoi descrivere un rito o un’abitudine relativi alla tavola tipici della tua città?
In quasi tutti i bar quando servono l’aperitivo non può mancare un pezzo di formaggio e di salame… del territorio.
Hai una ricetta di famiglia, qualcosa che identifica le tue origini e che condivideresti?
Pane nero, fatto in casa con uvetta e noci, rigorosamente con farina di segale, farina bianca.
Concludiamo con un tuo aneddoto, ricordi un momento in cui hai fatto delle scelte a tavola che ti hanno permesso di raggiungere gli obiettivi oppure al contrario, che ti hanno precluso questa possibilità? Puoi descriverle?
La qualità ripaga sempre. Condividere con un commensale un buon pasto, un bicchiere di vino o un buon dolce, è qualcosa che favorisce sicuramente il raggiungimento di obiettivi.
Grazie Moreno per il tempo che ci hai dedicato, speriamo di reincontrarti presto.
Di seguito alcuni collegamenti utili per approfondire la conoscenza di Verbano – Cusio – Ossola
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