Camminando sulla sabbia in riva al mare lasciamo chiare impronte del nostro passaggio. Altre volte siamo molto vicini al bagnasciuga quindi le orme si perdono, le porta via il mare, oppure piove e quindi non abbiamo garanzia che il nostro cammino resti tracciato. Talvolta il cammino è alternato: a fasi possiamo rileggere il passato in modo chiaro e a volte un po’ a tratti, con qualche lacuna sapendo e accettando che sarà così anche nel futuro, non vedendo alternative alle ‘varie ed eventuali’ che come ondate lavano via il sentiero tracciato.
Non so bene quanto ci piaccia essere certi solo a tratti di quello che abbiamo creato professionalmente e di quello che creeremo. Posso dire che io ho fatto una scelta precisa: sapere esattamente da dove vengo, dove sono e dove sto andando al fine di poter avere tutto lì, disponibile, in chiaro, per creare ogni mio sogno scartando a priori le varie ed eventuali che la vita può metterci davanti.
Esiste una tecnica, una metodologia, che ci consente di tracciare un cammino chiaro, senza scadere in forme progettuali inelastiche, schematiche, rigide e prive di intuizioni geniali, o viceversa lasciate al caso e totalmente impulsive?
Ripercorrendo un po’ il mio percorso professionale degli ultimi dieci anni, mi ritrovo a raccogliere varie esperienze che posso rileggere ed elaborare in forma di metodologia strutturata per aiutare aziende e professionisti a fare chiarezza con loro stessi, con la loro missione, visione, con obbiettivi chiari e con i partners giusti.
Questo percorso, che è avvenuto nella mia vita passo dopo passo, e che è esperienza vissuta fra molte peripezie e scatti improvvisi, è diventato un metodo tecnico: il progetto Diamante.
La parola diamante deriva dal greco ‘adamas’, invincibile. Chiamato anche ‘cristallo di luce’ oppure ‘re delle gemme’. Oggi a livello commerciale ha il primato come il minerale fra i più preziosi al mondo. Sempre su base commerciale, il rovescio della medaglia, quello più mercificante, fa si che si dimentichi il profilo simbolico storico e tradizionale, trasformandolo solo in potere economico.
Una leggenda, invece, vuole che nel diamante dimori uno spirito, un genio. Pare che questo lasci la dimora del minerale se questo viene comprato o venduto. Invece diviene pietra fortunata e potente se scambiata in dono per amore oppure in cambio di atto di generosità. A questo punto può essere perfino mediatore di prodigi. Una nota forse romantica, mi rendo conto. La bellezza delle tradizioni è che per millenni hanno governato le scelte dell’uomo. Oggi assolutamente da confrontare con la scienza che è molto meno poetica. Scientificamente sappiamo che a fare del diamante ciò che è per tutti noi è l’antichità, la resistenza che lo rende praticamente eterno, durezza che deriva dalla sua molecola dalla tipica trasparenza assoluta che dà lucentezza al minerale.