Il vertiginoso aumento delle informazioni che ci arrivano tramite tutti i media di cui disponiamo oggi mette in evidenza quanto la capacità di fornire e ricevere feedback in maniera precisa e mirata sia diventata più che mai una competenza chiave, soprattutto nelle relazioni lavorative.
Occorre fare un’importante precisazione: tutto il nostro corpo è predisposto per ricevere un numero incredibile di risposte dall’ambiente in cui viviamo e anni di evoluzione ci hanno portato ad un grado di consapevolezza e di accettazione di questi feedback esterni che ci permette di accoglierli e “leggerli” con pochi sforzi e in maniera quasi sempre consapevole. Se parliamo invece dei sensi che permettono la relazione con gli altri individui, dobbiamo aggiungere il fatto che la mole di informazioni che ci arriva, anche e soprattutto dai mezzi tecnologici e dai media sociali, è aumentata negli ultimi anni in maniera abnorme, portandoci il più delle volte a grande distrazione, diminuzione della capacità di ragionamento a causa del sovraccarico di input e perdita di concentrazione.
In questo articolo voglio mettere il punto su quanto sia importante concentrarsi sul feedback costruttivo, riconosciuto e voluto da due o più persone che collaborino o che abbiano un qualsivoglia tipo di relazione. L’impegno e l’attenzione nei confronti di una relazione profonda deve tenere in considerazione l’importanza oltre che la tipologia di comunicazione che riceviamo; non a caso quando durante gli incontri di lavoro silenziano i telefonini e ci si dimentica per un attimo del grande rumore causato dalle notizie dei social media.
Il feedback, quando praticato in modo efficace e costruttivo, può diventare un potente strumento di crescita e di sviluppo per tutte le parti coinvolte, oltre che essere una buona pratica basilare per tutti i processi inerenti a progetti da svolgere in team. Quando il feedback viene praticato in maniera biunivoca e aperta non solo migliora la comunicazione, ma nutre e rafforza la relazione in atto.
Una delle principali ragioni per cui il feedback è così cruciale nelle relazioni lavorative, oltre che in quelle personali, è che agisce come un “filler” che colma le lacune emerse a causa di una non corretta comprensione e fornisce anche un punto di incontro per le aspettative personali di ciascun componente del team. Fornire un feedback positivo e costruttivo aiuta a chiarire gli obiettivi, a correggere eventuali incomprensioni e a motivare le persone a migliorare le loro prestazioni, oltre ad avere un impatto positivo sui comportamenti; è essenziale, tuttavia, che questo scambio sia sempre improntato al rispetto reciproco e alla volontà di ascoltare e comprendere la prospettiva dell’altro.
Il nutrimento delle relazioni tramite il feedback richiede un approccio orizzontale, senza confini, che valorizzi l’apertura, l’onestà e l’assenza di timori nel mostrare la propria vulnerabilità. Molti studi sociali hanno confermato il fatto che, quando le persone si sentono ascoltate e comprese, si creano legami più forti e si costruiscono fondamenta solide per relazioni durature in ogni contesto.
Durante gli anni ho evidenziato quelle che di seguito vado a presentare come le cinque buone pratiche per un feedback eccellente e costruttivo; semplici regole che possono trasformare le interazioni quotidiane in grandi opportunità di crescita e apprendimento condiviso.
1. Essere specifici e orientati all’obiettivo: un feedback efficace deve essere chiaro e andare dritto al punto, evitando generalizzazioni o divagazioni che possano confondere, sviare dal problema o addirittura demoralizzare chi ascolta. È fondamentale concentrarsi su esempi specifici e sulla comprensione di come questi si ricolleghino agli obiettivi condivisi nella relazione o nel progetto.
2. Mantenere un approccio positivo: nel momento in cui si affrontano questioni o comportamenti particolari, che richiedono consigli e miglioramenti, è importante inquadrare il feedback in modo positivo. Porre attenzione alla positività nell’esposizione dei fatti o dei consigli non significa evitare di parlare in maniera chiara e concisa dei problemi, ma piuttosto cercare di presentarli come opportunità per la crescita personale e professionale per tutti.
3. Favorire la bidirezionalità: il feedback non deve mai essere un monologo, ma un dialogo aperto e attento. Una pratica estremamente potenziante risiede nell’incoraggiare le persone un po’ più timide o restie allo scambio verbale ad esprimere la propria opinione e sentimenti riguardo al feedback ricevuto, contribuendo così a creare un ambiente di reciproca fiducia e comprensione. A costo di ripetermi pongo qua l’accento nuovamente sul fatto che la bidirezionalità del feedback deve essere tanto offerta quanto accettata; occorre essere pronti e retroattivi, mettendo in pista uno dei pilastri della relazione in quanto tale, ovvero l’ascolto attivo associato alcuna comunicazione verbale e non verbale chiara e senza possibilità di fraintendimento.
4. Offrire supporto e risorse: fornire feedback non significa esclusivamente evidenziare e condividere problematiche e soluzioni, comporta anche l’essere pronti a supportare l’altra parte nella fase di miglioramento. Il supporto attento è una pratica che include, oltre alla condivisione di risorse, anche la proposta di soluzioni alternative e maggiormente adatte alla situazione o alle persone, oltre alla semplice, ma estremamente efficace, offerta di un orecchio attento per discussioni future.
5. Tempestività e regolarità: un feedback tempestivo è molto più efficace di un feedback ritardato, in quanto le esperienze e le azioni sono ancora fresche nella mente di entrambe le parti ed una eventuale correzione, o un possibile miglioramento, possono essere introdotti con rapidità e minor fatica. La regolarità nel fornire feedback aiuta inoltre a mantenere aperti e “liberi” i canali di comunicazione, oltre che a prevenire l’accumulo di mancate informazioni che portano a possibili malintesi e incomprensioni.
Il feedback è un elemento vitale che alimenta la crescita individuale e collettiva di un team; praticato con cura, rispetto e intenzione positiva, risulta essere il perfetto nutrimento della relazione, trasforma le sfide in opportunità di apprendimento, oltre che di sviluppo, e rafforza il tessuto delle connessioni umane.
Attraverso l’adozione delle buone pratiche elencate ho costruito nel tempo relazioni durature, potenzianti ma soprattutto proattive, soprattutto in ambiti lavorativi e di progetto; per mia natura però non mi fermo mai nella ricerca del miglioramento, ecco perché se hai suggerimenti o domande sono sempre a disposizione.
Da anni intervisto persone di ogni genere, età ed estrazione sociale, per comprendere sempre meglio come individuare e correggere tutti i piccoli e grandi errori che influenzano il corretto sviluppo e la prosperità delle nostre relazioni. Se anche tu sei interessato a questo argomento contattami, sono sempre pronto a condividere esperienze e idee con gli altri.