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Oppidum romano, ovvero città fortificata priva di un confine sacro, Pistoia prese il nome da coloro che impastavano il pane (pistores) per le truppe. La cucina è caratteristica del territorio toscano con qualche tipicità come il carcerato, zuppa a base di pane raffermo, interiora di vitello, spolverata di formaggio e burro (aggiunto solo di recente); i crostini di milza, la farinata con le leghe (striscioline di cavolo nero), la zuppa di pane alla pistoiese; il prodotto caratteristico è la farina di castagne con la quale si preparano i necci, simili a piadine, il castagnaccio e le frittelle;  i brigidini di Lamporecchio, biscotto sottilissimo e croccante, dal sapore intenso di anice; le cialde di Montecatini., a forma di cerchio con doppio strato di wafer croccante e ripieno di mandorle tritate e zucchero. Pistoia è anche una delle sedi di produzione dei confetti, tondi, bianchi e “birignoccoluti” (ovvero spinosi); infine per tutti i golosi Pistoia ospita importanti mastri cioccolatai.

I vini di Pistoia

Insieme ad altre provincie ospita diverse denominazioni di vini quali: Chianti DOCG sottozona Montalbano, Chianti DOCG, Colli dell’Etruria Centrale DOC, Toscano o Toscana IGT, Vin Santo del Chianti DOC sottozona Montalbano e Vin Santo del Chianti DOC

Oggi ci troviamo a Pistoia per incontrare Eva Bizzarri. Lasciamo l’auto in un parcheggio che dal nome è un programma: Misericordia. In seguito Eva ci illustra, strada facendo, del perché di quel nome e del significato che prende in quasi tutta la Toscana. Mentre ci aggiriamo per le strade di questa città, a metà tra il romanico ed il rinascimentale, sentiamo forte la presenza del dolce; da più parti sentiamo arrivare profumi di prodotti da forno, e a malapena evitiamo di fermarci in ognuna delle porte che vediamo aperte.

Quando arriviamo in piazza del Duomo lo spettacolo che ci si presenta e mozzafiato: la cattedrale di San Zeno, il Battistero di San Giovanni, il palazzo del Comune, così come la piazza stessa, sono bellissimi e rimaniamo fermi ad ascoltare Eva ed i racconti che ci propone a proposito di questi monumenti. Ancora pochi passi per una via e ci ritroviamo davanti ad un locale dove ci sediamo per l’aperitivo di rito. Ancora due parole sulla città e partono le domande.

Eva, da 1 a 10 quanto è utile per te incontrarsi a tavola per fare business? e perché?

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Trovo che il famoso detto “a tavola non si invecchia” sia assolutamente vero! A tavola passo degli ottimi momenti e mangiare con qualcuno per me è come essere cuore a cuore. Senza barriere si può parlare liberamente e trovare punti di contatto ed ovviamente parlare di lavoro.

Credi/ritieni esistano particolari usi, costumi locali nel relazionarsi a tavola? Idem in momenti più “soft” come le pause caffè, gli aperitivi ecc.

Lo penso assolutamente. Tra i tanti, come quasi in tutta Italia ormai, anche qua l’aperitivo e in uso, soprattutto tra i ragazzi.

Se dovessi descrivere la tua città dove vivi tramite il piatto tipico, quale indicheresti? Anche più di uno.

Tutto quello che è collegato alla farina di castagne, elemento tipico della mia zona, quindi si parla di castagnaccio, necci, manifatoli…

Se dovessi descrivere la città dove vivi tramite la bevanda tipica (alcolica o analcolica), quale indicheresti? Anche più di una.

Da noi abbiamo il mirtillo come alimento caratterizzante, quindi direi succo di mirtillo … o nella sua accezione alcolica… il Mirtillino! Ottimo come digestivo

Puoi descrivere un rito o un’abitudine relativi alla tavola tipici della tua città?

Un altro piatto tipico è senza dubbio la polenta, si usava prepararla e rovesciarla su una spianatoia nel centro della tavola così che ognuno potesse servirsi da solo. C’era chi la aromatizzava con le aringhe e chi la preferiva al ragù di Salsiccia e chi con io lotta

Hai una ricetta di famiglia, qualcosa che identifica le tue origini e che condivideresti?

Mia nonna è cuoca nel nostro piccolo hotel di famiglia… ne ho un sacco di ricette! Ma bisogna convincerla a darcele… impresa non facile. Ma credo che prima o poi ci riuscirò

Concludiamo con un tuo aneddoto, ricordi un momento in cui hai fatto delle scelte a tavola che ti hanno permesso di raggiungere gli obiettivi oppure al contrario, che ti hanno precluso questa possibilità? Puoi descriverle?

Io sono consulente finanziario, quando con i miei clienti raggiungo un importante livello di fiducia lo capisco perché mi invitano a pranzo o a cena. Quello è l’elemento fondamentale!!

Grazie Eva per il tempo che ci hai dedicato, speriamo di reincontrarti presto.

Di seguito alcuni collegamenti utili per approfondire la conoscenza di Pistoia

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